I giganti conosciuti come Aloadi erano due fratelli, Oto e Efiliate. Entrambi erano figli di Poseidone, il dio dei mari, e Ifimedia. I giganti vennero adottati poi da Aloeo. Quest’ultimo era anch’egli figlio di Poseidone e di Canace.

Qual è la loro storia? Entrambi sono stati immessi sia nell’Odisse che nell’Iliade. A recuperare la loro leggende è stato perfino Dante che li ha inseriti nella sua Divina Commedia.

La leggenda è molto appassionante, anche se passa in secondo piano rispetto alle vicende deli uomini e degli dei che sono state poi tramandate per generazioni.

Chi erano Oto e Eifiliate

Come detto parliamo di giganti. I figli di Poseidone, il dio dei mari, ritroviamo spesso una prole di giganti che abitano isole e coste. Oto e Eifiliate erano due bambini che vennero affidati ad un uomo per essere cresciuti. Quando la loro madre morì i bambini avevano circa 9 anni, ma erano altri più di 4 metri.

Decisero però di attaccare gli dei e ad avere loro il dominio sulla terra degli uomini poiché, il padre Poseidone, aveva il dominio sul regno del mare. Catturarono Ares e lo rinchiusero in una giara di bronzo. Il loro piano era semplice, non avendo l’aiuto del dio della guerra, con i suoi seguaci e il loro potere, avrebbero molto più facilmente sconfitto gli altri Olimpi.

La profezia e la crisi di onnipotenza

Prima di imbarcarsi in quest’avventura, Eifiliate decise di chiedere un consiglio all’oracolo di Delfi che gli predisse che loro non sarebbero morti né per mano degli dei e né per mano degli uomini. Da qui credettero che erano dei predestinati e che non sarebbero mai morti.

Chi avrebbe potuto uccidere i giganti di Aloaidi? Inoltre escogitarono un piano per riuscire a conquistare il Monte Olimpo.

Grazie alla loro forza sovraumana presero il monte ossa e lo misero sopra l’Olimpo e poi sopra ad esso misero il monte Pelio. I due però non brillavano certo di furbizia e astuzia. Siccome non c’era Ares, imprigionato dai giganti, allora le dee, Era e Artemide, decisero di creare un piano per ucciderli. Le dee sapevano che non potevano essere uccisi dagli uomini e nemmeno dagli dei, ecco come capirono come sconfiggerli.

La morte di Efiliate e Oto

Artemide, la bella dea della luna, chiese a Oto se lui gli avrebbe fatto l’onore di essere ospite nella sua isola di Nasso. Lusingato il gigante accettò. Solo che Era disse ad Artemide di non fare lo stesso invito a Eifiliate, indispettendolo. A questo punto i due fratelli iniziarono a litigare.

A questo punto Artemide, che aveva scoperto da Oto dove fosse stato nascosto Ares, si trasformò in cerbiatto per correre a liberarlo. I due giganti, nella furia della lite e nel cercare di uccidere la dea, scagliarono delle lance, ma una colpi l’altro. Dunque i due fratelli si uccisero a vicenda.

Lascia un commento