Da sempre, i temi più profondi e passionali del mondo letterario, riguardano o l’amore o la morte, ovvero due realtà che danno pulsione vitale a qualsiasi elaborato testuale. Tantissimi sono gli autori che si sono occupati del tema della morte: Henry Holland, Carlo Bramanti, Emily Dickinson e Pablo Neruda sono solo alcuni nomi che hanno scritto, riflettuto e pensato su questo tema. Tutti hanno affrontato la morte raccontandola in modi molto diversi, ognuno ha usato parole capaci di offrire un modo diverso di vedere l’infinito, l’assenza, l’ignoto e tutte le altre sensazioni che costruiscono il mistero conclusivo della vita su cui tutti ci interroghiamo. Montale è stato uno dei grandi autori del 900 che ha affrontato questo tema sia in forma esplicita che implicita, mediante un legame con idee filosofiche ed escatologiche.
Il male di vivere
Per comprendere il tema della morte in Montale, imprescindibile è la comprensione del male di vivere. Lui, con gli ossi di seppia, mostra la più drammatica testimonianza della sua crisi spirituale verso la contemporaneità. Non ha più nessuna fiducia e il mondo, che gli pare sul punto di dissolversi ed andare via. Il male di vivere è il desiderio di testimoniare un malessere forte, quello dell’intellettuale impotente di fronte una cultura lacerata, che ha perso i suoi valori. Quello di Montale è un male esistenziale, che impedisce di avere delle conferme. Montale però assume anche un atteggiamento lucido verso questa condizione, perché invita a convivere con le contraddizioni della vita accettandola, senza scappatoie di alcun tipo, ma con la propria condizione di angoscia e sconfitta.
Il tema della morte
Il rapporto di Montale nei confronti della morte è un rapporto di confronto. Lui non è disposto ad ignorarla, perché ne sente il peso e la necessita di poetarne al riguardo. In lui la figura del mare è una figura che è sempre stata presente e si è evoluta toccando pure il tema della morte. La sua descrizione naturalistica ha sempre fatto uso della metafora dell’acqua, una chiara espressione dell’inconscio che proietta l’autore verso una condizione amniotica. L’acqua è il punto originario, il seno materno. Nell’ultima fase della sua carriera, Montale affronta la presenza della morte, costante soprattutto nella raccolta del Quaderno di quattro anni. La morte in questa raccolta assume un significato specifico: tuffarsi nel mare della morte, equivale a ritornare nel ventre della madre dopo essersi liberati di chi avrebbe potuto punire le colpe, ovvero Dio. Il ritorno al ventre materno è il ritorno verso Dio, il ritorno e il ricongiungimento con tutto. Visita il sito web Cattolicasanlorenzo.it e contatta un team di professionisti nel campo delle onoranze funebri: tutti vorrebbero un funerale poetico, con belle parole e un clima raccolto.