Iwo Jima è un’isoletta del Giappone che si trova nell’oceano Pacifico. Protagonista di uno dei primi sbarchi americani che hanno poi rappresentato anche la fine della seconda guerra mondiale.
Qui c’è stato uno degli scontri più violenti tra le forze imperiali giapponesi e le truppe americane. Insieme a Okinawa, Iwo Jima, era uno degli scudi di protezione della linea del pacifico, ma anche per la presenza degli aeroporti.
Durante la seconda guerra mondiale, la presa di Iwo Jima, rappresentava la possibilità di attaccare tutto il Giappone poiché, con la presenza degli aeroporti, sarebbero potuto partire i caccia bombardieri.
Storia della battaglia di Iwo Jima
Una piccola isola di appena 20 chilometri, ma con una conformazione territoriale perfetta come protezione dagli attacchi da mare. Isola vulcanica con pochissimi abitanti, anche a causa di una povertà notevole di acqua potabile e dal terreno desertico.
Anche la scarsa presenza di abitanti era vantaggiosa per le truppe che vi sbarcavano che non dovevano “combattere” o soggiogare la popolazione. Tuttavia Iwo Jima ha 3 aeroporti, questo ha suscitato grande interesse dagli eserciti orientali e americani durante la seconda guerra mondiale.
Curiosità sulla “presa” dell’isola
Era il 24 giugno del 1944 quando si iniziò la battaglia passata alla storia, ma dove sono stati centinaia di soldati morti da entrambe le parti.
L’esercito imperiale giapponese aveva l’intero controllo sull’isola. L’azione era composta da 6 fasi strategiche. Si iniziò con il bombardamento aereo che era da “copertura” per lo sbarco delle truppe. Questa era la fase in cui l’isola viene “inondata” da centinaia di soldati americani. In seguito ci sono state le fasi di prima linea, seconda linea e terza linea. Infine si ha a che fare con la fase finale, cioè la presa della sacca di Higashi.
Questa battaglia durò per due giorni e il 26 giugno, alle 8 del mattino, l’isola di Iwo Jima era stata totalmente conquistata dalle truppe americane.
La foto storica della battaglia di Iwo Jima
Una testimonianza storica della fine della battaglia di Iwo Jima fu la foto di soldati americani che issavano il loro vessillo sul monte Suribachi.
Molto rapidamente essa divenne il simbolo della Seconda guerra mondiale. In realtà è stato anche uno dei simboli della potenza dell’esercito americano.
Tuttavia ci sono stati anche molti dubbi sulla veridicità dell’autenticità delle foto. Infatti essa era stata dichiarata originale, cioè dove il fotografo, che aveva partecipato alla battaglia, aveva immortalato questo momento. Molti hanno dichiarato che questa fu una messa in scena per diminuire le cattive notizie sulla violenza della battaglia.
Il senso era: se i soldati hanno avuto il tempo di issare la bandiera, allora l’esercito nemico si era arreso pacificamente. Dubbi che ancora oggi persistono.