È capitato a tutti gli italiani, almeno una volta nella vita, di dire o pensare, “Ma perché, invece di dirlo in inglese, non usate l’italiano?” Il fatto è che, al giorno d’oggi, con un mondo sempre più interconnesso, ci sono tante parole inglesi che sono entrate nel lessico comune anche nel nostro Paese. Andiamo a scoprire le più diffuse e come mai lo sono diventate.

Le parole inglesi più usate in italiano

Se pensate all’uomo che si occupa della videocamera durante le riprese di un film vi viene in mente il cameraman o il cineoperatore? Appunto. “Cameraman” è, senza dubbio, una delle parole inglesi maggiormente usate anche in Italia e il motivo potrebbe essere la diffusione internazionale di films in lingua inglese, provenienti quasi sempre da Hollywood, che hanno fatto entrare questo termine nel linguaggio comune degli italiani. Altre parole inglesi usate assai di frequente anche da noi sono: backstage (dietro le quinte), badge (tesserino), background (esperienze passate/sfondo), budget (bilancio), business (affare/commercio), business plan (piano di gestione), chewing-gum (gomma da masticare), comfort (comodità), comfort zone (zona di comfort), compilation (collezione/raccolta), contest (concorso/gara), crew (gruppo/squadra), customer service (assistenza al cliente), copywriter (redattore pubblicitario), cover (copertina), editor (redattore), export (esportazioni), feedback (opinione), fake (impostore/falso), fashion (moda), gap (lacuna), hall (ingresso), gossip (pettegolezzo), import (importazioni), intelligence (spionaggio), killer (assassino), low cost (a basso costo), mood (umore), mainstream (corrente principale), mission (obiettivo/missione), meeting (riunione), outlet (punto vendita), online (in rete), performance (esibizione), preview (anteprima), reception (accoglienza/ricevimento), revival (ritorno), scoop (notizia giornalistica di primaria importanza), showroom (salone di esposizione), snob (altezzoso), show (spettacolo), team (gruppo/squadra), upload (caricare – su Internet), web (rete), workshop (laboratorio) e la lista potrebbe andare avanti ancora per molto.

Perché c’è la necessità di usare parole inglese in italiano

Spesso questa usanza nasce dalla necessità di usare un linguaggio che può essere considerato, se paragonato all’italiano, maggiormente espressivo. L’inglese, infatti, fa pensare subito alla modernità, al mondo contemporaneo, all’avanguardia mentre le parole in italiano sembrano, a volte, fuori uso. La maggior parte delle persone, poi, è pigra quando si tratta di linguistica e quindi opta non solo per le parole usate con più frequenza dalla maggioranza ma anche per quelle che sono brevi, efficaci e dirette. Basta pensare al termine “cool”, così usato dalla maggior parte degli italiani, e non solo dai giovanissimi. Quattro lettere per un termine che esprime un concetto che arriva in maniera immediata, molto più di quanto non farebbe la sua traduzione italiana, che potrebbe essere “bello/interessante” e non arriva a esprimere lo stesso livello di coinvolgimento. C’è da dire, poi, che i Paesi di lingua inglese sono più avanti rispetto all’Italia in molti settori, come, per esempio le aziende o il cinema, ed ecco che le parole regolarmente usate a Hollywood, nei teatri di Broadway o del West-End o dai più grandi leader mondiali, vengono utilizzate anche dalle loro controparti italiane.